giovedì 17 marzo 2011

In saggio accademico i corsi di teatro principianti del Circolo degli Scipioni MMIX

Antico e moderno sulle labbra dei Ragazzi

Un viaggio attraverso le epoche e le sensibilità sotto la guida dei giovani apprendisti attori





PAVONA - Grandioso successo dei saggi accademici del Circolo degli Scipioni MMIX che sono andati in scena la sera di domenica 13 Marzo. Numerosissima la partecipazione del pubblico che è stato con i giovanissimi attori calorosamente affettuoso. Tutti quanti sono rimasti entusiasti dalla bravura dei ragazzi dei corsi principianti, da cui forse nessuno s’aspettava gran che, ma che si sono rivelati, con grande sorpresa da parte di tutti, di gran lunga al di sopra dei pronostici. I ragazzi che sono andati in scena erano divisi in due gruppi: il primo formato da ragazzi giovanissimi delle scuole secondarie di primo grado, da un minimo di undici a un massimo di tredici anni; il secondo da ragazzi delle secondarie di secondo grado o anche più grandi. Meravigliosa l’interpretazione dei più piccoli che si sono cimentati niente poco di meno che con la tragedia più celebre e rappresentata di Euripide: l’Antigone, che hanno riportato viva ai nostri occhi in tutto il suo splendore. Vedere ragazzi così giovani, con le loro voci acute e dal sapore ancora fanciullesco, cimentarsi con parole tanto antiche e lontane dal loro vivere quotidiano ha provocato brividi nel pubblico e più di tutte per la naturalezza con la quale ha pronunciato parole tanto antiche, ha spiccato tra gli altri la piccola Beatrice Sampaolesi, 12 anni, che in un monologo da brivido ci ha fatto per un attimo sentire in comunione con Antigone. Per la recitazione spontanea e commuovente mi ha particolarmente toccato la piccola Marta Giustinelli, 11 anni anche lei, sorella del presidente e direttore artistico dell’associazione Simone Giustinelli, che ha dimostrato di avere in sé lo stesso gene artistico che portò un anno fa’ il fratello a fondare l’associazione. Non ha deluso nemmeno l’altro rampollo della famiglia Giustinelli, il giovane Matteo, di appena 14 anni, che si è trovato nel gruppo dei più grandi a confrondo con una meravigliosa Beatrice Ferdinandi di molto più grande di lui. In una scena del drammaturgo norvegese Jon Fosse, dal titolo “E la notte Canta”, ci hanno fatto vivere le palpitazioni di una coppia in disgregazione a causa della divergenza di caratteri, e del conseguente suicidio di lui, alla scoperta del tradimento della compagna con un amante interpretato da Fabio De Stefano. Tetre e buie, sconsolate e senza luce tutte e tre le scene rappresentate dell’autore. Il pubblico è rimasto impietrito dal contatto con una sensibilità tanto diversa da quella mediterranea, e nelle parole e nelle azioni dei personaggi non era difficile sentire il buio della notte perenne nervegese e il gelo del mare del nord. Come in “Sogno d’Autunno”, splendidamente rappresentato da Gabriele Carboni e Sonia Lippo, mentre a questa sensazione si aggiungeva il sentore dell’assurdo negli stralci rappresentati de “Il Nome”, interpretato da Noemi Giustinelli, Emanuele Pilonero e Andrea Mammarella. Soddisfattissima di loro la loro insegnante Clara Sancricca. In generale i ragazzi del corso di teatro del Circolo degli Scipioni MMIX ci hanno fatto vivere un viaggio meraviglioso dall’antichità della Grecia classica alla Norvegia contemporanea, un viaggio attraverso gli uomini, le epoche e i modi di sentire l’amore.

Riccardo Fratini